Per i bambini delle vecchie generazioni studiare era un lavoro difficile, ma oggi, grazie alle nuove tecnologie, per i nostri bimbi può diventare quasi un gioco. Il compito di noi genitori è quello di accompagnarli in questo percorso: ecco dei suggerimenti per riuscire al meglio in questa impresa.
I primi 5 anni:
Nei primi 5 anni di vita le caratteristiche celebrali dei bambini sono particolari. Riscontrano difficoltà in compiti che richiedono lunghi sforzi mentali e non comprendono nozioni “spiegate”, è quindi necessario un apprendimento legato a sensazioni ed emozioni. Mettiamo da parte la logica e andiamo, con i bambini, a sperimentare situazioni concrete utilizzando i 5 sensi.
Approccio crescente:
Ogni attività di gioco o di apprendimento dedicata ai bambini dovrebbe essere proposta con un “approccio crescente”. È importante individuare il giusto grado di difficoltà, visto che, se il gioco risulta troppo facile il bambino potrebbe annoiarsi; se, invece, il gioco è troppo difficile o fuori portata, rischiamo di scatenare sensazioni di frustrazione o rabbia. Dopo aver individuato il livello giusto procediamo passo passo aumentando il livello di difficoltà.
Sapersi fermare:
L’attenzione dei bambini, sopratutto nei più piccoli, è molto limitata. Prima che si manifestino segni di stanchezza bisogna fermare l’attività di apprendimento: è importante non sforzarli. Anche il momento giusto conta; svolgiamo queste attività quando nostro figlio è disponibile e attento senza mai forzarlo. Aspettando il momento migliore i risultati e il suo interesse saranno ottimi e, sopratutto, non procureremo alcuno stress nel bimbo.
Non esagerare:
Facciamo attenzione a non sovraccaricare i bambini. Fornendo troppi dati ed informazioni nello stesso momento rischiamo che loro non memorizzino nulla. Infatti i bimbi, memorizzano più facilmente se l’informazione è chiara e semplice. Preferiamo quindi uno studio di breve durata con risultati, anziché un’attività lunga e faticosa senza risultati. Ricordiamoci sempre che per le attività didattiche bastano piccoli passi quotidiani.
Essere coinvolgenti:
Noi genitori dobbiamo riuscire ad usare la gioia, la fantasia e il divertimento, dobbiamo quindi coinvolgere i bambini per permettergli di aprire la mente.
Le emozioni, infatti, giocano un ruolo fondamentale per la nostra memoria; la mente ha risultati migliori quando le emozioni sono positive e coinvolgenti, per esempio, da bambini, era difficile memorizzare la poesia che ci assegnava la maestra alle elementari, ma imparare a memoria la sigla del nostro cartone animato preferito era una passeggiata. Anche se ripetendo più volte si riesce a memorizzare l’argomento, è importante mettere in gioco la parte emotiva per aiutarci in questa impresa.
Come genitori, accompagniamo il nostro bambino in questo percorso di apprendimento, facciamolo sentire apprezzato ed amato. È importante festeggiare ogni traguardo: con un bacio e un abbraccio, gli dimostreremo che il lavoro svolto ha avuto ottimi risultati. Siate felici insieme per ogni piccolo traguardo raggiunto, dall’altro lato, invece, non vi preoccupate se i risultati tardano ad arrivare; non sovraccaricatelo con emozioni negative o frustrazioni. Continuate il percorso di apprendimento insieme, e lavorate nelle attività didattiche serenamente, vedrete, quando sarà il momento, il suo potenziale.